Pony Express Catania - Consegne - Corrieri In Bicicletta - bike messenger

Tag: #ciclismo (page 1 of 1)

Il ciclomeccanico che fa correre le biciclette a Catania: intervista

Il ciclomeccanico che fa correre le biciclette a Catania ha una storia che inizia dalla “terra degli uomini integri”, il Burkina Faso. Non è per caso che incontro Abdoul Salam Ouedraogo e chiedo un intervista: lui un uomo di poche parole uno di quelli tutto di un pezzo “integri”, con sensibilità capacità nascoste e appena svelate da quelle poche parole che gli strappo.

E’ uno di quelli che ha capito che il posto fisso è una fregatura. La nostra società della certezza del posto spinge a vendere l’anima creando solitudine, servi piuttosto che persone con propria individualità. Salam ha sentito che il posto fisso significava la rinuncia alla propria anima. Dopo essere stato per anni dipendente ha scelto di mettersi in gioco e si è salvato!
Ha iniziato da un mese la sua impresa Atelier des vélos ,via Mario Sangiorgi n°20 a Catania.

Per i giovani che vogliono avvicinarsi al lavoro di ciclomeccanico consiglio di ascoltare le sue parole la sua esperienza.

Questo mestiere è ideale per gli appassionati della bicicletta. Figura essenziale quando si ha problemi con la bici. Perciò i ciclomeccanici sono molto richiesti, per questo motivo la loro professionalità è ambita. I più bravi godono di stima e successo, ma guai a farsi trovare impreparati sulle biciclette di ultima generazione. Oggi questa professione è molto più complessa che in passato e il ciclomeccanico è diventato anche un po’tra virgolette” ingegnere”, visto che tutto è un continuo di aggiornamenti tecnica.

Raggiungo la sua bottega e prima di scambiare due parole con Salam la mia attenzione è ferma al logo della sua impresa: viene ripreso con citazioni l’emblema del Burkina Faso, i colori della bandiera nazionale,cavalli affrontati e lance incrociate, l’aggiunta della corona del ciclista addossata alla stella del Burkina Faso

logo di Atelier des vélos

Burkina Faso – stemma della nazione

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo logo d’impresa cela uno sconfinato amore e attaccamento alla terra di origine.Sto scoprendo qualcosa della sua vita che lo anima senza che una sola parola esca dalla sua bocca!

Così inizia l’intervista e visita in bottega da Salam.

Ciao Salam potresti presentarti agli amici che ci seguono?

Io sono meccanico di biciclette. Dopo aver lavorato per anni nel settore della meccanica delle biciclette con altri, adesso ho la mia officina di assistenza.

Ci racconti come e quando hai iniziato a dedicarti con passione a questo lavoro?

Io sin da piccolo ho avuto la passione per il ciclismo. Nel 1989 per una serie di coincidenze fortunate ho avuto la possibilità di iniziare come apprendista meccanico  con monsieur Abdoulaye Nikiema, che aveva la sua officina per biciclette nello stesso quartiere della mia famiglia,  nella capitale del Burkina Faso.  Lui era anche meccanico della nazionale ciclistica del paese, per cui insieme alle biciclette di città nella sua bottega si lavorava anche alle biciclette da corsa.

Seguivo tutte le manifestazioni ciclistiche che si svolgevano nella mia città. Guardavo estasiato i ciclisti durante le gare e il mio sogno era quello di poter indossare i loro panni e gareggiare, ma all’epoca a Ouagadougou non esisteva una squadra di allievi e io non avevo l’età per gareggiare con gli atleti adulti. Monsieur Abdulaye Nikiema per premiare il mio impegno nel lavoro mi regalò una bicicletta da corsa e così cominciai a partecipare agli allenamenti ma in misura ridotta e adeguata alla mia età con il  “Group Fadoul”, una società ciclistica importante che mi dava anche una mano per sostenere le spese connesse alla pratica sportiva (bicicletta,  ricambi e di tanto in tanto un rimborso spese).

Piano piano ho raggiunto un buon livello ciclistico e a partire dal  1995 ho ricevuto diversi inviti da società europee: nel 1995 dalla  squadra francese “Peugeot” e nel 1996 dalla squadra belga “BBS”, poi sono passato a una squadra di Anversa. Nel 2001 ho iniziato il mio stage presso l’UCI,  l’Unione Ciclistica Internazionale che ha  sede a Aigle in Svizzera. Qui oltre a seguire il programma di allenamenti e gare facevo il secondo meccanico del centro in un’officina professionale molto all’avanguardia,  specializzata in  corsi di formazione professionale.

Cosa più ti piace del tuo lavoro?

Nel mio lavoro l’esperienza e la pratica contano moltissimo, senza mettere da parte la teoria ovviamente. Nel lavoro  meccanico mente  e mani  sono fondamentali.

Quali consigli daresti a chi desidera prendere ispirazione da te, avvicinandosi al mondo della ciclomeccanica?

Bisogna avere passione…pazienza…educazione… La bicicletta è un mezzo apparentemente semplice, ma bisogna conoscerla bene e bisogna stare molto attenti nel montaggio della bici prima  di consegnarla al proprietario.

Ho saputo da amici che hai partecipato ad una edizione della Parigi-Roubaix

Nel 2002 con la squadra  C.M.C. dell’UCI ho partecipato alla Parigi – Roubaix: un’esperienza unica e indimenticabile.

Avresti voluto rimanere nel mondo del ciclismo sportivo?

Sempre. Per me non era un lavoro, ma la mia vita. Ma non rimpiango nulla del passato, il mio percorso di vita e le relazioni con le persone attraverso il mio lavoro mi  hanno  fatto scoprire altri aspetti che prima sconoscevo come il cicloturismo, o altre pratiche sportive come il triathlon.

Qual è la tua vittoria preferita, quella che porterai sempre nel cuore?

Non ho il  ricordo di una vittoria in particolare, ma ricordo i successi alle tappe del Tour du  Faso e il calore della gente che mi faceva sentire un eroe.

Ho vinto il Tour du Mali  come classifica generare e classifica a punti 1999 e il Tour du Togo come classifica generale 2000.

Hai un idolo del ciclismo?

Laurent Jalabert: un ciclista completo. Riesce a dare ottime performance in qualunque situazione

Cosa hai imparato dal ciclismo sportivo?

Educazione. Il ciclismo è  sinonimo di lunghi allenamenti e fatica. Inevitabilmente ti cambia  e ti educa. Forse da l’esterno non sembra, ma il ciclismo è uno sport molto duro. Ma quando si ha la passione si scopre anche il lato divertente.

Auguri Salam in bocca al lupo per la grande prova d’impresa che ti aspetta…con i valori che ti accompagnano potrai scalare montagne! 

A.G.

Red Hook Criterium 2016: intervista a Keira Mc Vitty di WhyBeNormal?

Red Hook Criterium 2016 Brooklyn, intervista a Keira Mc Vitty TEAM femminile di WhyBeNormal?

why be normal logo


Non è un caso che mi occupo della squadra inglese WhyBeNormal?: uno dei due manager che coordinano il team di cicliste è un catanese l’avvocato Marcello Marina, appassionato di ciclismo patron di 110+RPM,  insieme a l’ex atleta pugliese Roberto Ribaud, olimpionico e campione nazionale di corsa (400 metri piani).

Le atlete del team, sono le inglesi Keira McVitty (20 anni), Jo Smith (26), Hayley Edward e Corinne Price (33); l’australiana Leeana Kate James (33 anni), la tedesca Johanna Jahnne (33) e l’italiana Corinne Casati (18 anni).

Corrono tutte su Bici CINELLI , il top nel settore ciclismo.

Lo scorso febbraio la squadra era a Catania per allenarsi sul circuito dell’Etna e poi a Taormina: incuriosito vedere dal vivo queste future campionesse Red Hook Criterium ho pensato di incontrarle.

Sicily Catania : Keira McVitty, Johanna Jahnke, Corinne Price, Corinne Casati, Hayley Edwards, Marcello Marina, Andrea Genovese

Sicily Catania : Keira McVitty, Johanna Jahnke, Corinne Price, Corinne Casati, Hayley Edwards, Marcello Marina, Andrea Genovese

Ma cos’è davvero questa gara?
Red Hook Criterium è un campionato sportivo mondiale per bici senza freni a scatto fisso fixed, uno degli eventi sportivi più spettacolari al mondo dove gli spettatori possono vivere una serata di gare all’insegna dell’adrenalina, un’atmosfera senza eguali.

E’ al Red Hook, il vecchio terminal per le crociere di Brooklyn, che si è svolta la competizione ciclistica più importante d’America dove oltre a lo spettacolo si sono visti un incidente grave e diversi atleti feriti: inspiegabilmente una moto si ferma in mezzo alla pista e i corridori a tutta velocità si schiantano su la moto uno sopra l’altro. Una trentina sono riusciti a evitare l’impatto ma cinque corridori sono finiti in ospedale.

Red Hook Criterium 2016 Brooklyn :la motocicletta si ferma per mancanza benzina... è l'inferno!

Red Hook Criterium 2016 Brooklyn :la moto si ferma per mancanza benzina… è l’inferno!

La gara maschile è stata vinta dallo statunitense Colin Strickland che è andato davvero veloce rimanendo da solo a tagliare il traguardo. Dietro di lui Ivan Ravaioli del Team Cinelli, gloria italiana ciclista romagnolo ex gregario di Pantani e vincitore titolo Rhc 2015, ex professionista alla Mercatone Uno è uno dei più forti atleti Master in Italia.
Nella gara femminile, domina la spagnola Ainara Elbusto, già vincitrice del titolo Rhc 2015, una brutta caduta è avvenuta al penultimo giro e almeno 5 atlete sono rimaste coinvolte.

Nella classifica finale femminile 2016 Keira si piazza al quinto posto con 22 punti.

La Mc Vitty ha contribuito a formare il team a Londra con Ribaud, studentessa universitaria di grafica e arte.Ma adesso lasciamo parlare lei….

Ciao Keira potresti presentarti a gli amici che ci seguono?

Il mio nome è Keira McVitty e ho 20 anni. Sono una ciclista quarta generazione così una vita su due ruote era quasi impossibile da evitare! Il mio pane burro è corsa su strada e gare in pista, ma da lo scorso anno ho intrapreso una nuova avventura – criterium scatto fisso. Il mio primo RHC è stato a Londra nel 2015 e adesso sono agganciata (gioco di parole…) per tutte le gare della RHC 2016.

Sei stata premiata come la più combattiva …complimenti!

Ho appreso in qualche modo la buona forma dalle corse su strada nella prima RHC a Brooklyn, ho cercato solo il buon divertimento! Il risultato di questo il premio vinto come la più combattiva!

Come stai dopo l’incidente e come ti senti fisicamente dopo questa gara?

Per fortuna non sono schiantata, ma la mia compagna di squadra Edwards Hayley così come un sacco di corridori sono rimasti coinvolti in incidenti. E’ stato difficile mantenere la mia attenzione quando ho visto sbattere duro contro le barriere.

Cosa ne pensi di Red Hook Criterium Brooklyn?

La corsa di Brooklyn è stata uno delle corse più belle che ho vissuto nella mia breve storia delle gare. Il mio cuore fisso salta a ogni doppio tornate…. è un battito continuo attraverso la velocità!

Cosa ne pensi di incidenti e cadute frequenti?

Penso che sia solo una parte della corsa e forse uno dei motivi perchè gli spettatori amano questa gara!

Come hai fatto a combattere la stanchezza nei momenti difficili?

Tanto riposo e sonno…. mi piace rilassarmi e ascoltare musica. Cerco solo cose semplici!

Gli applausi degli spettatori sono probabilmente la migliori sferzata di energia, come hai reagito?

Mi piace l’atmosfera, correre di notte, con tali grandi folle è un brusio enorme. Anche se una volta in gara io sono concentrata sul momento e su quello che c’è bisogno da fare all’interno della gara.

Quanto ti sei allenata in preparazione di questa gara?

Io non mi preparo appositamente per criterium, ma la mia forma fisica viene dalle corse su strada e la pista per me  significa che posso correre duro… semplicemente godermi l’esperienza. Non è un passaggio naturale… ma sto lentamente migliorando nelle corso dei circuiti più brevi.

Come sono i rapporti le relazioni anche amichevoli e personali con gli altri corridori di squadre avversarie. Hai fatto conoscenze nuove?

Il modo migliore per descriverlo è come una “grande famiglia allargata”. C’è sicuramente un rispetto reciproco tra coloro che competono all’interno di Red Hook. Si tratta di una gara intensa, oltre ad essere potenzialmente pericolosa quindi è bene avere amici in pista che guardano fuori per noi! Trovo che la mia più grande forza è data dalla mia squadra WhyBeNormal?

Hai avuto la possibilità di parlare di incontrare bike messengers?

Sì, naturalmente! I corrieri in bicicletta sono un altro tipo diverso di piloti che competono a RHC. Ho un grande rispetto per questi ragazzi, non ho potuto parlare in gara con loro purtroppo!

Com’è lavorare correre per il Team  ‪‎WhyBeNormal ?

E ‘impressionante, nulla di più perfetto, naturalmente, ma stiamo cercando di aspirare ad essere un insieme più professionale up. Spero che la nostra squadra può essere fonte di ispirazione per gli sponsor all’interno del ciclismo femminile e di contribuire a ispirare più donne a credere di poter fare di più!

Il 9 luglio a Londra un’altra gara, ritornerai in Sicilia qui a Catania sull’Etna per allenamento?

Spero di tornare, ma fino a quando la mia intensa stagione non è finita non sarò in grado di visitare ancora Catania. E’ stato bello preparare la mia forma fisica in Sicilia, adesso debbo prepararmi bene per la prossima stagione. Sono concentrata sulla mia corsa su strada e anche a il London RHC!

Grazie Keira e auguri !

auguri al ciclismo fixed femminile e al Team  WhyBeNormal?


 

Dopo questa prima tappa a Brooklyn il campionato mondiale proseguirà a Londra, Barcellona, per poi concludersi a Milano l’1 ottobre.

 

Marco Pantani: una vita tutta in salita

Un elefante… magrolino, ma che scriveva poesie!

Le doti del pachiderma rappresentano molte qualità di Pantani : la forza, la dignità, la pazienza, la saggezza.
L’elefante rappresenta potere e posizione dominante. Marco incarna il simbolo dell’elefante a me molto caro.

Elefante magrolino lo traggo dal testo del brano musicale degli Stadio: commovente musica  composta per il film dedicato dai fan al Pirata, nel 2007 la RAI ebbe per “IL PIRATA-MARCO PANTANI” un’ascolto di 5.571.000 telespettatori e 22,97% di share.

( ascolta e guarda il video : Stadio – Mi alzo sui pedali )

La verità è che il ciclismo non è uno sport. E’ una bellissima poesia, la poesia della fatica dell’uomo. Un uomo solo al comando della corsa, gambe, cuore e polmoni, che scala le montagne e arriva al traguardo. Pantani ha lasciato anche belle frasi che descrivono il senso di questo sport.
La pedalata di Pantani era un linguaggio universale, non a caso i francesi, con la loro puzza sotto il naso in fatto di ciclismo e non solo, l’avevano adottato.

marco-pantani sprint

Il 14 febbraio del 2004 moriva il campione : è stato un ciclista su strada, ma era uno scalatore incredibile.

Ha vinto il Tour de France (nel 1998, 33 anni dopo Felice Gimondi) ed è stato l’ultimo dei ciclisti (dopo Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche eMiguel Indurain) ad aver vinto Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno.
Pantani è considerato, assieme a Gino Bartali, Charly Gaul e Federico Bahamontes, uno dei più grandi scalatori di ogni epoca. Dopo la sua morte, Charly Gaul dichiarò che probabilmente Pantani era stato più forte anche di lui!

Fiumi di parole sono state scritte su Marco Pantani, nel bene e nel male. Comunque sia Pantani non è MAI stato trovato positivo ad un controllo antidoping!

Il mondo del ciclismo come quello dello spettacolo sono gestiti da squali e avvoltoi e dalle lobbies di potere economico-pubblicitario, forse forse bastava un po’ di vero amore, affetto disinteressato, anche da parte di chi lo ha sfruttato come se fosse stato un mero prodotto commerciale.
Marco Pantani era troppo sensibile per non intuire quanta falsità lo stava circondando…., penso che uno dei motivi determinanti della fine di questo grande campione del ciclismo sia stato questa falsità.

Lo amano ancora oggi a distanza di anni moltissimi appassionati ciclisti e non solo in Italia : monumenti targhe ricordo e fan club dedicati al Pirata sono veramente una cosa commovente. Le foto sono migliaia di ciclisti che raggiungono in bici la vetta per una foto per sentire un ricordo di un’avventura… della sua della nostra!

Monumento a Cesenatico

Monumento a Cesenatico

Targa monumento di Cesenatico

Targa monumento di Cesenatico

Famiglia Pantani: i genitori a Cesenatico

Famiglia Pantani: i genitori a Cesenatico

Che giustizia sia fatta: le recenti indagini riaperte a Forlì sotto la spinta della mamma di Marco sono  per i tantissimi tifosi e i molti sportivi che lo rimpiangono, una cosa che ridarà dignità e luce.”È stato prima fregato e poi fatto fuori”, questo viene sempre detto e scritto ovunque..! . Interrogativi, dubbi, voglio tanto sperare che i tanti sospetti saranno chiariti dagli inquirenti.

pantani

Più alta è la vetta più dura la caduta!

BEC sigillo
(Questa video storia che segue è breve per raccontare un mito, comunque molto bello. Buona visione)

 

 

CRONOACCHIANATA 2015 : i ciclisti sfuggono alla noia!

Si conclude la quinta Cronoacchianata a Catania e la nostra cargo bike “CA’ CE’ U CARICU” porta a casa un premio speciale della giuria…!

Certo 96 secondi sono tanti …. ma vi assicuro che non è stato facile scalare il colle di Montevergine!

Tabella classifica Cronoacchianata 2015

Tabella classifica Cronoacchianata 2015

Il video di Gianluca Ricceri ha bisogno di un commento: è una “produzione veramente annoiata” come presentata da egli stesso…, trovata geniale che riassume molto di questo evento goliardico dei ciclisti urbani.

“Noia” questo termine è un riferimento ben preciso del video che mi colpisce profondamente: “così l’uomo cerca di sfuggire se stesso impegnandosi in tutto ciò che possa distrarlo e aiutarlo a superare la noia di vivere..” (Marco Aurelio).

E allora lo consiglio vivamente ai catanesi : una Cronoacchianata in bicicletta per far ritornare il buon umore e accendere un forte cicloattivismo !!

Alla prossima… nel 2016, TUTTI DEVOTI TUTTI! 🙂
BEC sigillo

 

L’Italia e la bicicletta: la “rivoluzionaria”!

La bici ritorna!
Alcuni dicono che non è vero nulla…., altri dicono la crisi economica la benzina….!

L’impiego della bicicletta in Italia è storia che gli italiani hanno dimenticato con il boom economico negli anni d’oro del belpaese.

Ma la rivoluzione è in corso!

Di aiuto il grande archivio della Rai che restituisce immagini e memoria dimenticata ma anche i dati pubblicati dalla Commissione Europea possono mettere un poco di chiarezza (anche se i dati Commissione Europea sono vecchiotti…) .

Buona visione
biciclette statistica Europa
DOCUMENTO DELLA RAI DEL 1960

European Cycle Messenger Championship 2015

 

ecmc2015 logo

A Milano..! European Cycle Messenger Championships (ECMC) 2015

appuntamento a Milano dal 28 al 31 maggio 2015!

L’Italia ospiterà i campionati europei di corrieri in bicicletta: sono la competizione definitiva dei ciclisti urbani.
I corrieri più forti, veloci si incontrano una volta l’anno per sfidarsi in una gara che sfida i loro limiti mentali e fisici. La competizione si svolge in un circuito totalmente vietato alla circolazione.
E’ non solo un evento sportivo ma anche un’occasione per celebrare la cultura, i valori e la comunità dei corrieri in bici, che largamente influenza la cultura urbana moderna.

Non a caso la scelta di Milano: è l’anno dell’Expo Milano 2015 l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà con vanto dal primo maggio al 31 ottobre 2015.

Quattro Bike Messenger in bici che attraversano le Alpi, un bagno in acqua gelate su la Basilea-San Gottardo-Milano, incontro fra colleghi corrieri ….., questo è solo l’inizio di una storia!